nuotare diventa un’arte
Non si tratta di un corso di nuoto, oppure di imparare i rudimenti sul come stare a galla e muoversi nell’acqua.
C’è qualcosa di più essenziale, nascosto nelle pieghe di questo nuovo nome:
Vivere l’acqua come un ambiente piacevole, come una fonte di piacere intenderla come fonte di nuove conoscenze che riguardano gli effetti fisici dell’acqua sugli oggetti, e anche sul proprio corpo.
Vivere l’acqua come mediatore nella conoscenza del proprio corpo, non solo conoscenza di tutte le sue parti ma anche delle sue possibilità, della sua espressività. Mediatore questo che permette, alla fine, di riappropriarsi del proprio corpo in movimento in questo ambiente, a noi animali terrestri, “strano”.
Vivere la dimensione relazionale dell’acqua nell’ambito del proprio gruppo famigliare e nell’ambito del gruppo di altre famiglie.
Trovare il proprio stile per stare ed essere nell’acqua, base questa dalla quale si può facilmente approdare all’apprendimento del nuoto codificato ( stili libero, dorso, farfalla, rana, tuffi, pallanuoto, salvamento, ecc.), nel momento opportuno.
Il tutto, nel rispetto del bambino come persona: delle sue scelte, dei suoi gusti, dei suoi modi e tempi di apprendimento.