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Il bambino e la famiglia

  • Il bambino e la famiglia al centro dell’attenzione, preoccupazione, studio

Una prima considerazione quando si affrontano attività di acquaticità neonatale è quella di dover pensare a livello metodologico, programmatico e operativo non solo in funzione del bambino ma in termini della famiglia, intesa nel senso stretto del termine ( mamma, papà, bimbo, fratelli). Tutti i componenti del nucleo sono legati da un grande senso di reciprocità, in special modo la mamma e il suo bambino, durante i primi anni di vita. Nella nostra concezione, non è possibile scindere il bambino dall’ambito famigliare, perciò proponiamo le attività come “attività per la famiglia

Prendere parte ad un gruppo di acquaticità col proprio bimbo significa anche mettere in campo:

-uno stile di relazione

-una serie di aspettative (aperte o velate)

-una propria idea di insegnamento/apprendimento legata alla propria storia e al proprio bagaglio di conoscenze

I primi incontri acquatici della famiglia che partecipa ad un gruppo di attività organizzato, devono essere di forte “impronta formativa” soprattutto per i genitori

Un aspetto positivo dell’interscambio relazionale acquatico della famiglia, risiede proprio nel miglioramento della conoscenza del bambino da parte dei genitori, in un ambito atipico, che non è quello quotidiano della casa

Sarà necessario, da parte della scuola, creare i presupposti per stabilire una sorta di contratto o patto educativo con la famiglia, che farà da cornice e allo stesso tempo da contenitore a tutta l’opera d’insieme che la scuola e la famiglia svolgeranno a beneficio del bambino

Nasce così l’esigenza di avere a capo dei gruppi, veri e propri educatori

 

  • Apprendimento: personalizzato, no standard; sincrono con la disponibilità e con le capacità del bambino. Rispettoso della persona.

Intendiamo l’apprendimento/insegnamento in prima infanzia come la continuazione del processo naturale di crescita e di sviluppo, come un processo rispettoso, innanzitutto, della personalità del bambino. Elenco a continuazione alcuni punti che caratterizzano la nostra proposta

Consapevolezza:. Ogni persona, esige conoscere prima ancora di eseguire, ed il bambino di primissima infanzia non fa eccezione a questa regola. Questa considerazione ci porta continuamente ad agire solo con il consenso del bambino, in ogni situazione di seduta

Interesse. E’ la molla che mette in moto i processi di conoscenza. Alla base dell’apprendimento c’è sempre la curiosità, la voglia di nuovo. Conoscere è la ragione di vita del bambino di prima infanzia. Il buon educatore di prima infanzia è quello che riconosce l’indirizzo delle aree di interesse dei bambini , le potenzia, le coltiva, le ripropone con infinite varianti di lavoro. Le aree d’interesse del bambino non vanno sacrificate in funzione di un programma asettico che non le contempli. Ogni programma di lavoro, ogni singola proposta di gioco deve avere un collegamento diretto con quelle che sono le capacità cognitive, motorie, sociali ed affettive attuali del bambino e deve essere in perfetta sincronia con l’interesse del bambino

Piacere per quello che si fa. Il gioco piacevole si autoalimenta e si retroalimenta ed ha una dimensione prospettica nel senso che il gioco attuale apre la strada all’attività e all’abilità futura. Non necessita di preamboli né d’inviti, la spiegazione è superflua. L’azione svolta con piacere è garanzia di continuità dell’attività. E ogni processo di apprendimento richiede continuità, prova, ripetizione, variazione, ottimizzazione, fino al raggiungimento del traguardo previsto dal bambino o fino al passaggio ad attività gerarchicamente più importanti.

Creatività ed spontaneità. Quale spazio di libera azione viene lasciato al bambino e alla sua famiglia durante il processo di apprendimento? Tutta l’attività acquatica deve essere condotta, programmata, replicata fino agli ultimi dettagli? Noi crediamo nella famosa via di mezzo. Sicuramente molti aspetti della seduta vanno curati prima di entrare in acqua, programmati, organizzati, preparati. Tuttavia, non è possibile pensare ad aspetti emergenti dalla quotidianità del bambino in piscina che esulano da ogni logica organizzativa o procedurale ma allo stesso tempo sono profondamente radicati nei suoi interessi, nelle sue preferenze, nel suo essere persona diversa.

Autostima. Non ci sono dubbisul fatto che l’idea che ognuno di noi ha di sé, incida profondamente nel momento di abbordare nuove esperienze di apprendimento Conoscere le proprie capacità, essere consapevole delle proprie risorse, permette al bambino di capire realmente quali sono le attività alla sua portata.

  • Contenuti a carattere psicomotorio. La acquaticità in prima infanzia ha nella nostra concezione una funzione formativa di più ampio respiro che esula dallo stretto campo d’insegnamento acquatico. Il nostro campo di azione quotidiano in piscina ha innumerevoli possibilità di lavoro se si è attenti alle capacità psicomotorie globali che il bambino possiede.

  • Creazione di un ambiente adeguato dove svolgere l’attività

La parte ambientale dovrà essere curata, in modo da venir incontro all’esigenze del bambino. Occorrono ambienti piccoli, non rumorosi, vere e proprie dependance di grandi impianti. Ambienti con una sanificazione adeguata all’età di pertinenza. Piscine per bambini con accessi adeguati ad una mamma con un piccolo in braccio. Ambienti sicuri dal punto di vista costruttivo e dal punto di vista organizzativo gestionale. Non è possibile effettuare adattamenti “rocamboleschi” di ambienti inappropriati per il solo fatto di venire incontro alle richieste del mercato

  • Aspetti Formativi degli Operatori Acquatici

La formazione, dal nostro punto di vista, non può che essere multidisciplinare, perché multidisciplinare è l’approccio scelto all’attività:

Nozioni di medicina pediatrica, sia dal punto di vista anatomico che fisiologico. Nozioni in campo psicologico, importanti sia nel momento della valutazione del livello evolutivo del bambino, sia nel dare informazioni corrette ai genitori bisognosi di chiarimenti, sia nel proporre attività adeguate al momento evolutivo. Contenuti di Pedagogia, teoria dell’apprendimento, modelli di apprendimento, indirizzi pedagogici. La sociologia verrà in aiuto nel momento in cui ci occuperemo delle questioni del gruppo, della conduzione, dei ruoli al suo interno, dei comportamenti dei suoi membri in funzione della dinamica del gruppo. Aspetti legati alla crescita e lo sviluppo psicomotorio saranno imprescindibili all’ora d’impostare attività di taglio ludico motorio, attività che prevedano l’utilizzo di diversi materiali e valutazioni del percorso evolutivo del bambino. Un’approfondita preparazione nell’ambito delle problematiche del bambino disabile e della sua famiglia sarà indispensabile; deve riguardare non solo le caratteristiche organiche della diversa abilità: anche i versanti relazionale, sociale, emotivo e cognitivo del bambino e della sua famiglia dovranno essere tenuti in conto e curati. La possibilità di seguire un training presso centri affermati e specializzati nei quali ci sia la possibilità di essere supervisionati da un “senior” dell’attività, che segua il “candidato” dai primi momenti di osservazione dell’attività e attraverso momenti di valutazione dei bambini e delle coppie, programmazione dell’attività, sviluppo delle sedute, valutazione dell’operato del candidato

  • IL centro di Attività Acquatiche per la Prima infanzia come Centro Educativo Integrato

Nella nostra filosofia di lavoro, il centro natatorio ad uso dei bambini deve essere un vero e proprio centro educativo. L’acqua, l’acquaticità, la piscina per bambini, diventano, alla fine, una grande “scusa”, una bellissima scusa che ci permette di avvicinare il bambino e la famiglia al fine di aiutarli nel formidabile compito di crescere un uomo sano, integro, libero e utile alla società.

Hugo Lavalle