La Formicuzza
La formicuzza ne chiese un pochettino
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.Disse lo grillo: “Che cosa ne vuoi fare?”
“Calze e camicia; mi voglio maritare”.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
Disse lo grillo: “Lo sposo sono io”.
E lei gli dice: “Son contenta anch’io”
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
Entrano in chiesa; nel porgergli l’anello
Cadde lo grillo e si ruppe il cervello.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
La formicuzza, con suo grande dolore
Prese una zampa e se la strinse al cuore
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
Sono le otto, presso ai confin del mare
Si sente dire che il grillo stava male.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
Sono le nove, presso ai confin del porto
Si sente dire che il grillo è bello e morto.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
Sono le nove, presso ai confin del porto
Si sente dire che il grillo è sotterrato.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
E suona il tocco, presso ai confin del riso
Si sente dire che il grillo è in paradiso.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà.
La formicuzza ne prova dispiacere.
Va in cantina a berne un bicchiere.
Lariciumbalalillallero, lariciumbalalillallà